Portacellulare da tavolo realizzato con legno di riciclo

Il blog si arricchisce di una nuova rubrica dedicata agli amanti del fai da te intitolata “How it’s made” (com’è fatto): qui racconteremo il dietro le quinte di Officinasottocasa spiegandovi, passo passo, la realizzazione di alcuni semplici lavori che potrete provare a riprodurre anche voi. Iniziamo con un portacellulare da tavolo realizzato con legno di riciclo.

L’idea

L’idea è un po’ figlia di questi tempi in cui, in tantissimi, stiamo lavorando da casa, sempre connessi con qualsiasi dispositivo possibile: portatile, tablet, PC e soprattutto smartphone. Per fare ordine sulla scrivania abbiamo pensato di costruire un semplicissimo portacellulare da tavolo, usando avanzi di altre lavorazioni trovati in officina. Questo piccolo oggetto utilissimo, personalizzabile e versatile, in previsione del Natale è anche una simpatica idea regalo per gli amici.

Il legno

Per chi lavora il legno, accumulare nel tempo una gran quantità di “scarti” è all’ordine del giorno. La prima regola è non buttarli mai perché potrebbero rivelarsi utili per progetti futuri. Non di rado tra gli avanzi di lavorazione si nascondono anche essenze pregiate in formati difficilmente utilizzabili per lavori di dimensioni importanti.

Come forse già saprete, tanti fornitori per falegnami mettono in vendita – a prezzi contenuti – scarti di segheria in formati non diversamente utilizzabili che si possono acquistare per piccoli lavori davvero speciali. È proprio questo il caso della tavola di rovere usata per il nostro portacellulare.

Rovere è il nome commerciale del legno che si ricava dagli alberi della famiglia delle Fagacee, come la quercia, la farnia, il leccio e il cerro. È un legno che presenta un ottimo equilibrio tra raffinatezza e prestazioni. È il prediletto per la costruzione di mobili pregiati e duraturi, piccole imbarcazioni e soprattutto per le nostre amate botti per l’invecchiamento dei vini.

Il rovere contiene il “tannino”, un liquido che conferisce alle botti un aroma molto apprezzato e permette al legno di resistere alla fermentazione dei mosti durante la trasformazione in vino.

La base

Il nostro portacellulare è ricavato da un pezzo unico di legno con dimensioni 7 x 10 e spessore 28mm. Sono le dimensioni che abbiamo studiato per sostenere la maggior parte dei moderni smartphone e per non essere troppo ingombrante sulla scrivania.

La “scanalatura”

La scanalatura è ottenuta mediante una fresata con una punta a taglienti diritti per scanalature.

Noi abbiamo usato una punta Bosch con gambo da 6mm montata sulla fresa rifilatrice Makita 3709. Ricordatevi sempre, in caso di scanalature, di fare numerosi passaggi aumentando di volta in volta la profondità.

I bordi

Per dare un aspetto più curato al portacellulare abbiamo stondato i bordi superiori utilizzando una fresa a taglienti rotondi montata sul rifilatore.

La finitura

Invece per dare importanza al legno e alle sue caratteristiche venature abbiamo scelto un turapori all’acqua, trasparente.

Prima di applicare la finitura abbiamo levigato la base prima con una carta vetrata a grana grossa (80) e successivamente a grana fine (220).

Per avere un effetto lucido alla vista e liscio al tatto sono state date tre mani di fondo. Tra una mano e la successiva abbiamo atteso la completa asciugatura e levigato a mano con carta vetrata 220.

Voilà, il portacellulare è finito!

In questo video Alessandro vi guida passo passo nella realizzazione.

Qualcuno di voi lettori potrebbe essere fortunato e riceverne uno per Natale!

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Alla prossima puntata, Marghe e Ale

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